
La Sainte Chapelle di Parigi (Francia), nella Île de la Cité, costituisce uno dei capolavori dell’architettura gotica.
Questa chiesa venne costruita in pochissimo tempo (1241-1248) da uno dei maggiori architetti del secolo, Pierre de Montreuil.
A volerne la costruzione fu il re di Francia Luigi IX, detto il Santo (1214-1270), per custodire tre sacre reliquie che aveva acquistato dall’imperatore d’Oriente: una scheggia della croce di Cristo, sulla quale morì; un chiodo della croce; un frammento della corona di spine posta sul capo del Cristo.
È formata da due cappelle sovrapposte: quella inferiore, dedicata alla Vergine, è alta 7 metri ed era riservata ad accogliere i nobili di rango inferiore; la cappella superiore destinata invece ai sovrani, alla loro corte e al culto delle reliquie.
Sainte-Chapelle cappella inferiore

La Cappella inferiore presenta finestre di dimensioni ridotte. È quindi poco luminosa e il gioco di luci è assai limitato. Presenta comunque un suo fascino per la brillantezza dei colori e dei costoloni dorati che mettono in evidenza le caratteristiche dell’architettura gotica.
Sainte-Chapelle cappella superiore

Nella Cappella superiore, l’alta volta stellata è sorretta da sottili pilastri e dalle arcate a sesto acuto, che fanno da cornice alle grandi vetrate alte fino a 15 metri che costituiscono le vere e proprie pareti della chiesa.
Sainte Chapelle vetrate
Sulle grandissime vetrate sono rappresentati ben 1134 episodi ispirati all’Antico e al Nuovo Testamento; sul grande rosone della facciata del diametro di 9 metri sono invece raffigurate scene tratte dall’Apocalisse.
Sainte Chapelle curiosità
Il re di Francia Luigi IX, proclamato addirittura santo, per acquistare la corona di spine di Gesù, spese ben 135 000 libbre d’oro: una cifra astronomica, soprattutto se si pensa che la costruzione dell’intera cappella destinata a ospitarla costò 40 000 libbre.
Durante la Rivoluzione francese, la Sainte Chapelle fu saccheggiata e molte reliquie disperse. Tuttavia, la corona di spine è conservata tutt’oggi nella cattedrale parigina di Notre Dame.
Le vetrate originali, invece, si sono conservate intatte per l’80% circa, anche perché durante la Prima e la Seconda guerra mondiale vennero tolte e messe al sicuro.
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