La stele di Naram-Sin fu rinvenuta a Susa, oggi Shush, città dell’altopiano iranico, dall’archeologo francese Jacques de Morgan nel 1900 circa.

Datazione 2254-2218 a.C. circa

Tecnica Bassorilievo su lastra in arenaria rosa

Dimensioni Altezza 200 cm circa

Collocazione Parigi, Museo del Louvre

La stele di Naram-Sin fu realizzata nel periodo di dominazione del re Naram-Sin (2254-2218 a.C circa) nipote e successore del re degli Accadi Sargon I (2334-2279 a.C. circa), per celebrare la vittoria dell’esercito accadico contro i Lullubiti, popolazione dei monti Zagros.

Stele di Naram-Sin
La Stele di Naram-Sin, Parigi, Museo del Louvre

La stele di Naram-Sin presenta un evidente scopo celebrativo: l’artista ha voluto esaltare la superiorità del popolo accadico e celebrare il suo re. Per questo ha creato un netto contrasto tra l’ordine dei guerrieri vittoriosi e il disordine dei nemici. A sinistra infatti sono schierati i soldati vincitori, a destra c’è l’esercito sconfitto; sopra tutti si eleva la figura regale. Il re, più grande delle altre figure, a rimarcare il proprio prestigio, è colto subito dopo aver scoccato la freccia che ha colpito un nemico. Egli ha ormai assunto un carattere divino, come si comprende dal copricapo sacrale a corna: Naram-Sin, infatti, introdusse la divinizzazione della propria persona e si fece chiamare “signore delle quattro parti del mondo”, perché – secondo la concezione del mondo diffusa tra i popoli mesopotamici – si riteneva che la Terrra non fosse molto più estesa della Mesopotamia e fosse circoscritta a ovest dal Mediterraneo, a est dal golfo Persico, a sud dai deserti dell’Arabia e a nord dall’altopiano iranico.
Gli stessi astri, sulla sommità della montagna, risplendono benevoli.

Il campo di battaglia è impervio, quale doveva essere il territorio montuoso degli Zagros. I soldati procedono tutti in modo ordinato, con la gamba sinistra avanzata e lo sguardo rivolto verso l’alto, come in una parata bellica. Due vessilliferi innalzano le insegne militari, simbolo di vittoria.