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Ratto di Proserpina alla Galleria Borghese di Roma

Una delle opere più affascinanti di Bernini, che fanno parte del gruppo di sculture presenti alla Galleria Borghese

Ratto di Proserpina, Bernini, descrizione

Il Ratto di Proserpina per mano di Plutone, dio degli Inferi, è il gruppo scultoreo eseguito da Gian Lorenzo Bernini, tra il 1621 e il 1622, su commissione del cardinale Scipione Borghese.

Oggi è collocata nella Galleria Borghese, a Roma, assieme al David; Enea, Anchise e Ascanio in fuga da Troia; Apollo e Dafne.

La scultura del Bernini è in marmo di Carrara e misura circa 255 cm di altezza compresa la base. Bernini immortala nel marmo bianco un preciso momento descritto in un passo delle Metamorfosi di Ovidio: “quando in un lampo Plutone la vide, se ne invaghì e la rapì”. Si tratta di uno dei più celebri miti della mitologia greco-romana.

Ratto di Proserpina mito

Plutone (il dio Ade per i Greci), il dio degli Inferi, s’invaghisce di Proserpina (Persefone per i Greci), la bella figlia di Cerere (Demetra), dea delle messi. Così, mentre la giovane è intenta a raccogliere fiori, il dio degli Inferi la rapisce e la trascina con sé nell’Oltretomba.

Cerere, la madre di Proserpina, vaga disperata per nove giorni e nove notti alla sua ricerca. Al decimo giorno, Giove (il dio Zeus dei Greci) le svela la sorte della figlia e ordina a Plutone di restituire la fanciulla alla madre. Ella, però, ha già mangiato dei chicchi di melograno, il cibo dei morti.

Giove, però, fa sì che Proserpina torni sulla Terra per sei mesi all’anno, mentre gli altri sei li trascorrerà come sposa di Plutone, nell’Oltretomba.

Gli antichi si servivano di questo mito per spiegare l’alternanza delle stagioni: la permanenza di Proserpina sulla Terra corrispondeva alla primavera e all’estate; la sua discesa negli Inferi corrispondeva invece all’autunno e all’inverno.

Ratto di Proserpina Bernini descrizione

La visuale principale del gruppo scultoreo deve essere considerata quella frontale. Osserviamo quindi Plutone che ha lasciato cadere a terra il suo scettro per poter afferrare con ambedue le mani la giovane: la posizione divaricata delle sue gambe rivela che sta sollevando il peso della fanciulla. Le mani di Plutone affondano letteralmente nella carne della donna per catturarla.

Il corpo di Plutone è possente e muscoloso e la sua virilità è accentuata anche dalla sua complicatissima barba e dalle ciocche dei suoi capelli che creano delle pieghe profonde.

dio Plutone-Bernini

Proserpina, si divincola, innalza al cielo la mano destra con un gesto di lamento; la mano sinistra invece preme contro il sopracciglio destro di Plutone.

Lo sguardo della fanciulla non è rivolto verso il dio, le cui pupille al contrario sono avidamente rivolte verso di lei.

Sul volto di Proserpina, rivolto all’indietro, è visibile una lacrima; i suoi capelli sono sconvolti dal vento, mentre leva una preghiera al cielo.

Proserpina-particolare

Nello sguardo di Proserpina leggiamo la paura nei confronti di Plutone e della sua violenza, c’è il terrore per il mondo degli Inferi.

Notiamo, sotto le due figure, la presenza del cane Cerbero, il guardiano degli Inferi, che con le sue tre teste si assicura che nessuno interferisca nel rapimento.

Cerbero-dettaglio

Ratto di Proserpina alla Galleria Borghese

La Galleria Borghese è un concentrato di opere straordinarie: Bernini, Canova, Caravaggio, ecc. La visita alla Galleria vale un viaggio a Roma. Tutte le informazioni su biglietti, orari e visite sul sito della Galleria.