Santa Maria Novella a Firenze è tra le chiese più importanti in stile gotico della Toscana. La tradizione assegna ai frati domenicani Sisto e Ristoro il progetto e la realizzazione della chiesa, costruita fra gli ultimi decenni del XIII secolo e la metà del XIV.
Santa Maria Novella a Firenze – L’esterno
Nel 1458 Leon Battista Alberti ricevette da Giovanni Rucellai l’incarico di portare a termine la facciata. I lavori si erano infatti interrotti nel 1360 e da allora l’opera era rimasta incompiuta.
Santa Maria Novella a Firenze – L’interno
L’interno è a croce latina, diviso in tre navate coperte da volte a crociera, con un coro rettangolare fiancheggiato da cappelle quadrate.
A metà della navata centrale, il maestoso Crocefisso di Giotto.
Sulla lunetta del portale, nella controfacciata, la Natività del Botticelli.
Nella terza arcata della navata sinistra, la magnifica Trinità di Masaccio, con Gesù inchiodato alla croce e Dio alle sue spalle che la sorregge.
La Cappella Strozzi
Alla destra dell’altare maggiore si trova la Cappella Strozzi dedicata alla rappresentazione di Storie di vite dei santi Filippo e Giovanni Evangelista. L’opera fu commissionata nel 1487 a Filippino Lippi da Filippo Strozzi.
La Cappella Tornabuoni
Si trova alle spalle dell’altare maggiore. L’impressionante ciclo di affreschi è frutto del lavoro del Ghirlandaio e dei suoi allievi (tra i quali anche un Michelangelo adolescente) tra il 1485 e il 1490. Commissionato da Giovanni Tornabuoni (che compare nel dipinto in ginocchio, davanti alla moglie), illustra le scene della Vita di san Giovanni Battista, di Maria e di alcuni santi domenicani.
Crocefisso del Brunelleschi
Questo Cristo in croce, dall’aria maestosa e solenne, si trova nella Cappella Gondi, la prima del transetto sinistro, progettata da Giuliano da Sangallo nel 1503. L’opera rimase nello studio di Brunelleschi fin quasi alla sua morte, quando fu donato a Santa Maria Novella.
La Cappella Strozzi di Mantova
Si trova in fondo al braccio sinistro, opposta alla Cappella Rucellai. Gli affreschi alle pareti rappresentano il Paradiso, l’Inferno e il Purgatorio così come descritti nella Divina Commedia. Sono stati dipinti da Nardo di Cione a partire dal 1351. Il magnifico polittico sull’altare è di Andrea Orcagna.
Il Cappellone degli Spagnoli
È l’antica sala capitolare della chiesa, dove era solito riunirsi il seguito di Eleonora di Toledo, la moglie spagnola di Cosimo I. Gli affreschi sono di Andrea di Bonaiuto (1365-7).
Il Chiostro Verde
Uscendo da una porta sul fianco sinistro della basilica si accede al Chiostro Verde. Il chiostro è famoso per il ciclo di affreschi in parte realizzato da Paolo Uccello verso il 1425-1430. Ecco dunque la Creazione degli animali e di Adamo, la Creazione di Eva e il Peccato originale, la Cacciata dal Paradiso, l’Arca di Noè e il Diluvio Universale.